Come funziona Spotify Ad Studio, la piattaforma pubblicitaria di Spotify

In un precedente articolo vi abbiamo parlato di Google Ads e Facebook Ads. Sebbene queste siano le due principali piattaforme per campagne pubblicitarie a pagamento, non sono certo le uniche. Fra le tante, ne esiste una disponibile da poco in Italia ma molto interessante: Spotify Ad Studio.

Due parole su Spotify

Spotify Meta Line
Qualche dato su Spotify

Spotify è il più famoso servizio per ascoltare musica in streaming.

Ecco qualche numero:

  • più di 380 milioni di utenti attivi mensili. Di questi, circa 200 milioni usano le versione gratuita;
  • 178 mercati;
  • oltre 70 milioni di brani;
  • più di 2,6 milioni di podcast;

Su Spotify è possibile ascoltare singoli brani, interi album o discografie, creare playlist (raccolte) o ascoltare quelle create da altri utenti, oppure avviare radio che propongano brani simili a quelli di nostro interesse. E poi ci sono i podcast.

Uno dei grandi pregi di Spotify è che vi si può accedere da diversi dispositivi. Ciò significa che possiamo ascoltare musica dal nostro smartphone mentre ci alleniamo, dal pc mentre lavoriamo al computer, o dalla smart tv mentre facciamo festa in compagnia.

Tutto questo gratis. O meglio, la piattaforma ci dà due scelte:

  • pagare un abbonamento mensile e non avere pubblicità,
  • rimanere nella versione free e ascoltare dei piccoli spot di massimo 30 secondi dopo un certo numero di brani. 

Gli screenless moments e la pubblicità su Spotify

Fonte: Ypulse & Spotify, “A Day in the Life” 2018 USA, UK, AU

In un certo senso, Spotify è l’evoluzione della radio.
Proprio come quest’ultima, riesce a entrare nella vita delle persone mentre fanno altro e sono lontane da uno schermo, sia esso quello della tv, del computer o dello smartphone.

Spotify definisce questi momenti come screenless moments, momenti senza schermo. E rappresentano un’enorme potenzialità dal punto di vista del marketing.

Pensaci: Google Ads e Facebook Ads portano risultati solo se l’utente che vuoi raggiungere è davanti a uno schermo. Se questo però è lontano dal pc e smartphone, tu non puoi fare niente.

Spotify invece:

  • è dappertutto: sugli smartphone, sui computer, sulle console di gaming, in auto, nelle smart tv, negli smart speaker e in qualsiasi dispositivi possa supportarlo;
  • le persone ascoltano musica e podcast a tutte le ore del giorno e della notte, facendo qualsiasi cosa;

Inoltre, Spotify ha qualcosa in più della radio, perché trasmette solo la musica e i podcast preferiti dal singolo utente.

In conclusione, la capacità di penetrazione di Spotify Ad Studio è davvero notevole! Non solo offre un enorme e variegato bacino di utenti, ma è anche in grado di raggiungerli lì dove i media visivi non arrivano.

Ma non è finita qui…

La targetizzazione

Uno degli aspetti secondo noi più interessanti di Spotify Ad Studio è la targetizzazione.

Il successo di una qualsiasi campagna pubblicitaria dipende (anche) dalla precisione con cui puoi scegliere il pubblico al quale mostrarla. Infatti, un conto è mostrare un annuncio a un pubblico definito solo per età e sesso, un altro è mostrarlo a un pubblico definito anche per posizione geografica o interessi.

Proprio la precisione nella targetizzazione ha reso Facebook un punto di riferimento per le campagne.
Spotify però fa di più.

Attraverso la Streaming Intelligence, la piattaforma è in grado di raccogliere dei dati che riguardano le preferenze musicali degli utenti, il contesto in cui questi ascoltano musica e, soprattutto, i loro stati d’animo.

Spotify sa bene che i suoi ascoltatori utilizzano lo smartphone per ascoltare musica quando si allenano e che, nel mentre, ascoltano determinati brani. Allo stesso modo, sa che alle cene di Natale in famiglia la musica  è trasmessa via speaker o tv e che le musiche sono quelle adatte al periodo. E sa benissimo che chi ascolta playlist come “Cuore Spezzato” è pervaso da sentimenti di tristezza, delusione e rabbia.

Questi sono esempi inventati da noi che però vi danno un’idea della mole di dati fuori dal comune che Spotify mette a disposizione di chi voglia fare paid advertising.

In sostanza, su Spotify puoi targetizzare per:

  • Sesso
  • Età
  • Posizione
  • Interessi
  • Gusti musicali
  • Fan base (ovvero puoi intercettare i fan di un determinato artista)
  • Contesto (ovvero considerando il tipo di musica che le persone scelgono in base al momento della giornata)
  • Dispositivo

Puoi andare a targetizzare il tuo pubblico inserendo elementi emotivi che su altre piattaforme non trovi.

Per esempio, immagina di essere un produttore di condizionatori. Non sarebbe perfetto poter inserire un tuo annuncio all’interno di una playlist come “Odio l’estate”, ascoltata presumibilmente proprio da chi soffre il caldo e vive con insofferenza i mesi estivi?

Oppure, immagina di essere uno psicoterapeuta e di aver avviato un podcast che tratta di disturbi d’ansia. Inserire un annuncio che pubblicizzi i tuoi episodi alle persone che ascoltano musica per rilassarsi o musica antistress ti avvicinerebbe a potenziali clienti. 

Spotify Ad Studio Pubblicità Meta Line
Spotify Ad Studio è una piattaforma di advertising recente ma con grandi potenzialità

Come funziona Spotify Ad Studio

  1. Conosci il tuo pubblico

Questa regola vale per qualsiasi pubblicità tu voglia fare. 

Chi sono le persone che vuoi raggiungere? Che caratteristiche hanno? Frequentano il canale che hai scelto, in questo caso Spotify?
Insomma, la prima cosa da fare è definire le tue buyer personas, ovvero i profili di riferimento dei clienti che vuoi intercettare.

  1. Crea l’annuncio

Gli annunci a disposizione possono essere:

  • solo audio,
  • video,
  • display (banner),
  • sponsorship (attraverso le playlist più di successo gestite direttamente da Spotify)

Puoi usare più formati contemporaneamente, in modo da intercettare meglio gli utenti. Questi, infatti, durante la giornata potrebbero accedere a Spotify da dispositivi diversi che richiedono forme di interazione diverse.

In ogni caso, l’annuncio perfetto deve essere veloce e chiaro. Poi, deve assolutamente contenere il nome della tua attività, meglio se nei primi secondi. Infine, una call to action che dica all’ascoltatore cosa fare è indispensabile. Inoltre, la piattaforma consiglia di inserire una musica di sottofondo.

  1. Targetizza bene 

Se hai stabilito con precisione le tue buyer personas ti sarà più facile sfruttare appieno le potenzialità della targetizzazione di Spotify Ad Studio.

  1. Configura budget e date di inizio e fine della campagna
  1. Monitora

Se sei già abituato a fare campagne pubblicitarie su Facebook o Google evita di paragonare Spotify ADS a questi strumenti. Si tratta di mondi completamente diversi.
Un consiglio che Spotify stessa dà è di “non dare troppa importanza ai clic” ma di concentrarti “esclusivamente sulla portata e sulla frequenza dei tuoi annunci”.

Puoi controllare attraverso i report della piattaforma l’andamento delle tue campagne. Se funzionano, prosegui; altrimenti, apporta delle modifiche.

E se, invece, vuoi fin da subito evitare di fare errori, parlane con noi!

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Enrico Miceli

7 anni nel mondo dell'advertising tra Google Ads e Meta Ads (ma non solo: anche LinkedIn, Spotify, Bing), Enrico ha collaborato con multinazionali gestendo oltre 800.000€ all'anno in campagne pubblicitarie. Possiede una forte vocazione verso la lettura del dato e la web analytics perché crede fermamente che "data is king".