Archetipi di brand: l’esploratore

Non mettermi in gabbia

Libertà, indipendenza e autenticità: la filosofia di vita dell’archetipo esploratore affonda le sue radici in questi tre concetti. 

L’esploratore punta a raggiungere il paradiso attraverso il viaggio, laddove l’innocente lo vede come qualcosa che gli spetta di diritto o come risultato di un cambiamento interiore.

Un viaggio che può avvenire fisicamente nel mondo, ma che è prima di tutto un viaggio alla scoperta di sé, che li spinge alla ricerca di una vita autentica e di ciò che nel mondo esterno è più in linea con i loro valori, bisogni e aspirazioni. 

La strada è la sua casa ed è sempre alla ricerca della prossima grande avventura, mai sazio di novità e sempre pronto a uscire dalla propria zona di comfort per imparare e scoprire qualcosa di nuovo sul mondo e su sé stesso. Grandi spazi aperti, cieli sconfinati e natura incontaminata sono gli scenari perfetti per questo archetipo dall’animo avventuroso, spesso rappresentato in quei brand che promuovono la vita all’aria aperta, il viaggio e l’avventura lontano dai percorsi più battuti, per trovare una realtà più autentica e vicina al vero sentire di ognuno.

Identikit dell’archetipo dell’esploratore

I brand che si identificano nell’archetipo dell’esploratore hanno come valori fondanti l’indipendenza, la libertà e lo spirito d’avventura; aiutano i propri clienti nelle loro sfide e li accompagnano nel percorso alla scoperta del loro sé pìù autentico. 

  • Desiderio: la libertà di scoprire sé stessi attraverso l’esplorazione del mondo
  • Obiettivo: vivere una vita migliore, più autentica e appagante
  • Paura: immobilità, conformismo, vuoto interiore
  • Strategia: viaggio, cercare e sperimentare cose nuove, fuggire dall’immobilismo e dalla noia
  • Dono: autonomia, ambizione, capacità di essere fedeli a sé stessi
  • Noto anche come: il cercatore, l’avventuriero, il girovago, il pellegrino, l’individualista, l’antieroe
  • Ideale per aziende e brand che:
    • offrono un prodotto che aiuta le persone a sentirsi libere, è anticonformista o pioniere nel suo campo
    • commercializzano prodotti robusti e resistenti, adatti ad essere utilizzati in attività a contatto con la natura, in viaggio o in ambienti e attività estreme
    • vendono attraverso cataloghi, ecommerce o canali alternativi
    • propongono prodotti che aiutano le persone ad esprimere la propria individualità (moda, arredamento, ecc)
    • vendono qualcosa che può essere utilizzato o consumato “in corsa”
    • vogliono differenziarsi da brand più comuni o associabili all’archetipo dell’Uomo Comune
    • hanno una cultura organizzativa da esploratore

I brand esploratori permettono ai consumatori di sperimentare il significato di libertà, di vivere l’esperienza del viaggio e della scoperta anche restando tra le mura di casa: il canale televisivo National Geographic ne è la dimostrazione, con i suoi programmi di divulgazione che ci portano fuori dalla nostra comfort zone per farci esplorare territori nuovi e sconosciuti. 

Ma il desiderio di libertà si traduce anche nella critica all’establishment: se l’Eroe vive per cambiare il mondo, l’esploratore vive secondo il proprio personale sentire e non ha paura ad assumere posizioni contrastanti con lo status quo. 

Il brand Patagonia è un perfetto esempio di brand esploratore a tutto tondo: il noto marchio di abbigliamento sportivo fondato dal climber statunitense Yvon Chouinard nel 1973 non si limita a vendere capi per lo sport e l’outdoor, ma è attivamente impegnato in numerose attività per la salvaguardia del pianeta: da una produzione responsabile nei confronti dell’ambiente e dei lavoratori al sostegno a gruppi ambientalisti e organizzazioni senza scopo di lucro, passando per l’autotassazione dell’1% delle vendite, parte che viene devoluta alla tutela e al ripristino dell’ambiente naturale.

Patagonia non si limita quindi ad applicare i principi della sostenibilità alla sua produzione o al suo marketing, ma diventa un vero e proprio esempio e fonte di ispirazione per i suoi clienti, anche attraverso le sue campagne pubblicitarie.

Il brand ha fatto molto parlare di sé anche con la campagna “Don’t buy this jacket”, pubblicata la prima volta in occasione del Black Friday 2011. La festività USA, che ricorre il venerdì successivo al giorno del Ringraziamento, coincide con una giornata di sconti importanti su varie categorie merceologiche, attesissimi dalle famiglie americane per acquistare beni di vario tipo (molto spesso non essenziali) a prezzi stracciati. Una ricorrenza che è stata importata anche in Europa e che ha preso piede anche da noi come occasione per lo shopping pre-natalizio. 

Fonte: Patagonia.com

Il testo della campagna invitava i clienti a “non comprare questa giacca” e li spingeva a riflettere sull’importanza di un consumo consapevole e dell’acquistare solo ciò che serve per evitare lo spreco di risorse e la creazione di rifiuti che, sul lungo periodo, vanno a pesare sull’ecosistema e sul futuro del pianeta. 

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Che si tratti di una riuscita mossa di marketing oppure no, la campagna Don’t buy this jacket di Patagonia rimane un esempio di comunicazione anticonformista, lontana anni luce dalle comunicazioni imperanti della maggioranza dei brand e perfettamente allineata con la brand identity di Patagonia.

Ma l’archetipo dell’esploratore è prerogativa solo di chi vende articoli per lo sport e la vita all’aria aperta? Assolutamente no! Sebbene questo tipo di brand si sposino alla perfezione con questo archetipo, l’esploratore si declina anche in altre tipologie di aziende non per forza legate al mondo outdoor, ma che sono portatrici dei medesimi valori di libertà e indipendenza.

Brand esploratori famosi: l’esempio Starbucks

Uno degli esempi odierni di brand Esploratore è Starbucks, l’azienda americana nota per i suoi coffee shop sparsi in tutto il mondo in cui poter prendere un caffè da portar via. 

Tutta la struttura comunicativa del brand, a partire dal logo fino all’arredo dei suoi punti vendita, richiama il concetto del viaggio e dell’esplorazione: il nome stesso del brand è un riferimento letterario all’opera per antonomasia sul viaggio e sull’avventura: Moby Dick. Starbuck è infatti uno dei protagonisti del libro, la controparte più prudente e coscienziosa che fa da contrappeso all’ira e all’ossessività del capitano Achab, accecato dal desiderio di vendetta sulla grande balena bianca.

Il logo, con il suo simbolo della sirena circondata dalle onde e il colore verde, richiama di nuovo l’idea di natura, segue questa narrative fondata sul viaggio. 

Anche l’interior design dei negozi corre sul fil rouge del viaggio: negli arredi predominano i toni caldi del legno, declinato in varianti dall’aspetto più vintage o moderno, ma sempre protagonista. 

Più che un momento di relax o di particolare convivialità (di cui possono essere simbolo i bar di una qualsiasi piazza italiana), ordinare un caffè diventa una pausa avventurosa, uno stop-and-go per ricaricarsi durante una giornata frenetica passata ad inseguire orari, impegni e aspirazioni. 

L’esploratore – cliente

Quando l’archetipo dell’esploratore si manifesta nel consumatore, ci troviamo di fronte ad un individuo che vuole mettere in discussione lo status quo per trovare il suo posto nel mondo

Che si tratti del ventenne in lotta contro la società o del quarantenne in crisi di mezza età, l’esploratore si trova in bilico tra il timore di essere troppo diverso e il desiderio di seguire il cuore per trovare la sua strada e realizzare sé stesso.

I brand che vogliono rivolgersi a questo consumatore devono tenere a mente questo conflitto interiore e indirizzarlo nella loro comunicazione, per creare un senso di empatia e stabilire un rapporto di fiducia con il consumatore, che si sentirà compreso nelle sue lotte e nella sua ricerca per la felicità. 

Se la pubblicità convenzionale viene vista con diffidenza dall’esploratore (non dimentichiamoci che egli rifugge l’establishment), la chiave di volta sarà riuscire a creare conversazioni nel pubblico, in cui sia la gente comune a parlare del brand e del suo essere portatore di quei valori come libertà, autenticità e indipendenza tanto cari all’esploratore. 

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Enrico Zottis

Enrico Zottis

CEO e Sales Manager. Formazione di tipo economico e background nel settore bancario, associa la passione per il web a quella per i numeri. Con un approccio analitico e uno sguardo sempre rivolto a nuove sfide, aiuta le aziende che si rivolgono a Meta Line attraverso lo sviluppo di modelli di business sostenibili e l’ideazione di strategie digitali personalizzate.