Sito lento a caricare? 6 motivi (e relative soluzioni)

Secondo una ricerca condotta da Google*, se un sito impiega più di 3 secondi a caricare da mobile, il 53% degli utenti abbandona la pagina.

Per capire la veridicità di questa affermazione, dobbiamo per un attimo passare idealmente dall’altro lato della staccionata e metterci nei panni dell’utente: quando cerchiamo un prodotto o un servizio che possa rispondere ad una necessità che abbiamo, molto spesso la prima cosa che facciamo, anche inconsciamente, è andare su internet a cercare una possibile soluzione al problema.

Ci basta inserire la nostra chiave di ricerca su Google ed ecco che magicamente ci appaiono le possibili soluzioni. Clicchiamo su uno dei primi risultati che ci capitano davanti, quello dell’Azienda X, e… il sito è… lento.

Secondi interminabili per caricare le pagine e così poco tempo da perdere. La soluzione? Tasto indietro e andiamo a vedere una delle altre possibili soluzioni offerta dai competitor.

Questo è quello che succede quando gli utenti incappano in un sito che non risponde in maniera veloce alle loro richieste. Quando siamo alla ricerca della soluzione ad un problema o di qualcosa che possa semplificarci attività quotidiane, trovare un sito lento è tra le situazioni più frustranti in cui si può incorrere, seconda solo al non trovare soluzione al problema.

Se visitiamo un sito dal nostro smartphone, la velocità diventa un elemento importante ancor più che da desktop: le persone vanno di fretta, spesso effettuano ricerche non solo davanti al computer in ufficio, ma anche durante il tragitto da casa al lavoro o in fila. Il tempo a disposizione per coinvolgere l’utente e mantenerlo sul nostro sito è poco e ogni secondo in più equivale a potenziali clienti persi.

Potremmo anche avere il prodotto migliore, ma nella moltitudine di opzioni presenti in rete, l’utente preferirà quella che saprà dare risposta alle sue domande nel modo più rapido. In altre parole, il sito con una migliore user experience

siti più performanti  in termini di conversioni sono quelli che riescono ad offrire la migliore esperienza all’utente, e tra i coefficienti coinvolti la velocità di caricamento delle pagine è senz’altro una priorità.

Non è un caso che Amazon sia il sito preferito per gli acquisti, con una page load time da desktop di 2 secondi. Non avrà una grafica spettacolare, ma è costruito in modo tale da essere funzionale al suo scopo: vendere!

Un tool utile per verificare la velocità di caricamento delle pagine è GTMetrix, che fornisce un report sulla velocità e sulle soluzioni da adottare per migliorarla.  

La causa di un sito lento difficilmente risiede in un solo difetto, ma piuttosto in un insieme di fattori che tutti insieme concorrono a rendere il sito meno performante.

Vediamo di seguito le cause più comuni di un sito lento ad aprirsi:

  1. Server
  2. Troppe richieste HTTP
  3. Immagini non ottimizzate
  4. Codice “sporco”
  5. Troppi media esterni
  6. Caching

1. Server

Uno dei fattori più critici è sicuramente la qualità del server: un buon server deve offrire performance e sicurezza.

Risparmiare sul servizio di web hosting può rivelarsi una soluzione più costosa del previsto nel lungo periodo, poiché l’eccessiva lentezza nella risposta del server porterà a perdere potenziali occasioni di guadagno. Meglio optare per un server un po’ meno economico ma capace di garantire performance ottimali.

2. Troppe richieste HTTP

Quando si visita un sito web, il browser manda una richiesta al server web su cui è ospitata la pagina che si vuole visitare perchè vengano caricati tutti i file presenti all’interno della pagina. Una volta ricevuta la richiesta del browser, il server risponde trasferendo tutti i file al browser dell’utente, in modo che si possa mostrare la pagina intera.

Immagini, script, CSS e altri file multimediali corrispondono ad altrettante richieste che vengono effettuate al server. Troppe richieste al server si traducono quindi in tempi di risposta maggiore. Fortunatamente ci sono dei modi per ridurre le richieste al server senza sacrificare la ricchezza dei contenuti, la grafica e il design del sito.

Ad esempio, una buona prassi è quella di minimizzare i fogli CSS e spostare gli script nel footer della pagina, oppure unire le immagini tra loro con i CSS Sprite o ancora comprimere le risorse con Gzip così da risparmiare in modo sensibile sui tempi di caricamento del sito.

3. Immagini non ottimizzate

Certamente l’occhio vuole la sua parte e un buon sito si compone anche di belle immagini. Peccato che immagini troppo grandi o in un formato troppo pesante possono incidere sensibilmente sulla velocità di caricamento.

Un’immagine di peso e dimensioni troppo grandi richiede infatti di essere ridimensionata dal browser, causando così un ulteriore allungamento dei tempi. Meglio quindi ridimensionare le immagini prima del caricamento con appositi tool reperibili anche online gratuitamente. Quanto al formato, è consigliabile preferire il JPEG o PNG. Da evitare assolutamente il formato TIFF, estremamente pesante e più adatto ad immagini pubblicate su riviste cartacee.

4. Codice “sporco”

Quando parliamo di codice sporco ci riferiamo a un codice disordinato e difficile da decifrare: eccessivi spazi bianchi, interruzioni di linea, commenti, tag non chiusi o vuoti, solo per fare alcuni esempi… Tutto ciò che è codice in eccesso all’interno di un sito andrebbe eliminato per velocizzare le prestazioni.

A tal fine è utile comprimere il codice quanto più possibile  per velocizzare le performance di caricamento e migliorare così anche la user experience e la SEO.

5. Troppi media esterni

Video e presentazioni sono contenuti senz’altro interessanti e che aiutano a coinvolgere l’utente e trattenerlo sulla pagina, tuttavia possono influire negativamente sulla velocità del sito. Lo stesso vale per i widget (tra i più utilizzati quelli dei vari social).

La soluzione in questo caso è limitare il più possibile risorse esterne e widget non indispensabili per il funzionamento del sito in modo da ridurre anche le richieste effettuate al server per l’utilizzo di queste risorse.

6. Caching

Ogni volta che un utente visita il tuo sito, i contenuti vengono scaricati sotto forma di file temporanei nella memoria del disco fisso del suo pc, così da ridurre i tempi di risposta in caso di visite successive.

Abilitare il caching (questo il nome della procedura) permette di migliorare le performance, evitando che ogni volta che l’utente visita un sito scarichi gli stessi contenuti più volte nel proprio pc, creando quindi ogni volta una nuova richiesta al server.

Quali problemi crea un sito lento?

Alcuni potranno obiettare che un sito lento non è poi così grave per il rendimento del business. Ne siamo sicuri?

Un sito lento non si traduce solo in una user experience povera, ma è anche una fonte di altre criticità che a lungo andare possono incidere sul business online dell’azienda.

Tra le problematiche riscontrabili troviamo infatti:

  • alto CPC e basso punteggio di qualità in Google e Facebook ADS
  • impatto negativo a livello SEO
  • minori visualizzazioni di pagine
  • minori acquisti o conversioni
  • cattiva impressione sui prospect

Non dobbiamo dimenticare infatti che la velocità del sito è tra i fattori di ranking tenuti in considerazione da Google. E qual è l’obiettivo delle aziende se non arrivare in prima pagina sul motore di ricerca più utilizzato? Ecco quindi che un cattivo posizionamento crea un vero e proprio snowball effect, l’effetto valanga che diventa via via sempre più grande e difficile da arrestare.

La lentezza del sito non sembra più così trascurabile ora, vero? 

Fortunatamente ci sono ampi margini di miglioramento, tutto sta nell’individuare l’origine del problema e adottare le soluzioni più adatte.

Se ultimamente hai notato anche tu un calo nelle conversioni o nelle performance a livello SEO del tuo sito, parte del problema potrebbe risiedere proprio nei tempi di caricamento. Eliminare qualsiasi potenziale ostacolo ad un’esperienza utente fluida è essenziale per mantenere il coinvolgimento del prospect lungo tutto il funnel di vendita e ottenere le conversioni desiderate.

Per sapere come puoi migliorare la velocità e le performance del tuo sito, contattaci!

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Daniele De Nobili

Daniele De Nobili

Daniele è Backend Developer per Meta Line. Daniele gestisce la parte di programmazione lato server, il “dietro le quinte” dei siti web progettati da Meta Line per garantire sicurezza, stabilità ed efficienza delle infrastrutture alla base di ogni sito.